CURIOSANDO AL MUSEO - Appunti di storia, scienza, tecnologia e didattica è una rassegna digitale a cura del Museo della Bilancia.
Vi siete mai chiesti se le graffette metalliche che utilizziamo per tenere uniti i fogli affondano o galleggiano?
Proviamo a rispondere a questa domanda con un semplice esperimento!
Avremo bisogno di:
- una vaschetta larga riempita d'acqua per più di metà
- un fazzoletto di carta
- una graffetta piccola
Ora mettete la graffetta nel contenitore di acqua... cosa accade? Affonda vero? Probabilmente ve lo aspettavate: il metallo della graffetta è più denso dell'acqua, e quindi è normale che vada a fondo! E se vi dicessimo che esiste un modo per farla galleggiare? Non ci credete?
Dopo aver posizionato la graffetta sopra al fazzoletto, appoggiate delicatamente sulla superficie dell'acqua. Ora, se aspettate che il fazzoletto si inzuppi d'acqua vedrete che affonderà piano piano... mentre la graffetta resterà a galla! (nb: se la graffetta dovesse affondare, non disperate e ritentate: le variabili in gioco sono tante e qualcosa potrebbe andare storto. Se invece siete amanti delle sfide potete provare appoggiando direttamente la graffetta sull'acqua, ma questo è davvero molto difficile!) Ma come fa a restare a pelo d'acqua? Grazie alla tensione superficiale, una forza che si manifesta alla superficie del liquido e che lo fa comportare come se una pellicola lo tenesse unito.
Le molecole d'acqua infatti si attraggono reciprocamente con una forza sufficiente a sostenere corpi molto leggeri, come una graffetta o alcuni insetti della famiglia degli Idrometridi. Attenzione però... per fare svanire l'effetto basta toccare la superficie dell'acqua con detersivo: essendo un tensioattivo indebolisce i legami tra le molecole e fa inabissare la graffetta!
Esperimento preso da "Junk Drawer Chemistry", Bobby Mercer
In collaborazione con narrascienza.org