- MUSEO DELLA BILANCIA E CAMPOGALLIANO
Oltre alla raccolta vera e propria, più di ottocento bilance dalla stadera romana alla cella di carico, a Campogalliano si può individuare un percorso a tema esterno al museo, infatti a partire dal cartello di benvenuto che indica Campogalliano come Città della bilancia sono leggibili sul territorio comunale tanti frammenti sparsi che lo caratterizzano come un piccolo museo fuori dal museo: piazza della bilancia, che insiste sul luogo in cui fino a pochi decenni fa era operativa una famosa ditta di bilance; l’esposizione di bilance nella sede municipale e la teca contenente alcune pesacarbone nell’aiuola adiacente il Comune; la simbologia zodiacale (non a caso ancora la bilancia a due bracci) raffigurata nel recente arredo urbano della pavimentazione di piazza Vittorio Emanuele II in pieno centro storico; l’interessante arcobaleno di leve, una pesa ponte degli anni Quaranta, colorata con vivaci colori nelle sue parti costruttive e restaurata rendendola funzionante elettronicamente 24 ore su 24, in modo che i cittadini possano sempre pesarsi, col cane, in bicicletta, con i loro amici. E se ancora non bastasse si possono ordinare nei ristoranti aderenti all’iniziativa, i menù dei piatti della bilancia che ogni anno propongono golose creazioni per esaltare la straordinaria versatilità della famosa pera di Modena coltivata anche nelle nostre campagne di Campogalliano.
- MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO ETNOLOGICO DI MODENA
Un itinerario su bilance e pesi non può tralasciare il Museo Civico Archeologico Etnologico dove sono raccolte le testimonianze relative alla città e al territorio dal Paleolitico all’epoca romana. Fra i tanti reperti sono esposti alcuni pesi risalenti all’età del Bronzo, di forma globulare con appiccagnolo o lenticolare con scanalatura, un peso in bronzo a forma di anforetta di epoca etrusca e numerosi pesi in piombo di epoca romana. Fra i reperti di età romana degni di nota sono il bel peso in bronzo da cinque once e mezzo raffigurante un realistico maialino accovacciato ed un peso cursore per stadera pure in bronzo a forma di testa di fanciullo. Riconducibili sempre al “mondo della misura” alcuni compassi bronzei ed un frammento di un orologio solare (meridiana) in pietra calcarea.
Museo Civico Archeologico Etnologico, Palazzo dei Musei, Viale Vittorio Veneto 5, Modena; Tel. 059/2033100
- MUSEO CIVICO D’ARTE DI MODENA
Al Museo Civico d’Arte di Modena, fra i numerosissimi reperti relativi alla storia e al territorio modenese a partire dal Medioevo, possiamo ammirare un capitello in marmo di scultore campionese della fine del XII secolo raffigurante la scena delle Marie che si recano al sepolcro, nella quale appare anche un venditore di unguenti aromatici con la bilancia a bracci uguali. Nella Galleria Campori è esposto Venditori di pesche, un olio su tela di Giacomo Francesco Cipper detto “Il Todeschini” documentato dal 1700 al 1736 in cui è visibile una stadera. Nel museo sono esposte anche varie misure campione della Comunità fra cui ricordiamo coppelli per le granaglie, pesi campione modenesi e bolognesi, le braccia da terra e da tela di Modena incise da Gaspare Gaiani nel 1792 e la bellissima bilancina pesamonete del terzo quarto del XVIII secolo con lo stemma della città di Modena con le trivelle e il motto "a via per via".
Museo Civico d’Arte, Palazzo dei Musei, viale Vittorio Veneto 5, Modena; tel. 059-2033100
Il famoso Duomo romanico di Modena offre anch’esso interessanti spunti per una visita a tema “metrologico”. Entrando in cattedrale dall’ingresso principale, bisogna dirigersi alla cappella Bellincini detta anche di San Bernardino, la prima sulla destra, sulla cui parete è affrescata una scena di Giudizio Universale, opera del 1475 circa di Cristoforo da Lendinara e bottega. Al centro della scena troneggia un San Michele Arcangelo che regge nella mano sinistra una bilancia dorata a bracci uguali utilizzata per pesare le buone azioni dei defunti.
Uscendo dalla cattedrale e andando in Piazza Grande, nell’angolo del Palazzo Comunale con via Castellaro è collocata una statuetta del 1268, la Bonissima, personificazione dell’ufficio della Bona Opinione preposto alla vigilanza sui pesi e le misure, raffigurata da una donna intenta a sorreggere una bilancia (ora perduta). In origine la statua era collocata, al centro della piazza e sul suo piedistallo erano incise le seguenti misure campione cittadine: il passo, il braccio, la misura del mattone e del coppo, la mina da biada e da vino (quindi misure per aridi e liquidi) e la suola delle scarpe; mancava la pertica, che per la sua lunghezza era incisa sul pilastro delle scale di accesso al palazzo comunale. Quando nel 1468 la statua fu spostata nella sua collocazione attuale le misure di pertica, braccio, coppo e mattone vennero incise sull’abside del Duomo dove sono ancora oggi visibili.
Il Duomo e Piazza Grande
- IL PALAZZO COMUNALE DI MODENA
Nell’ingresso alle Sale di rappresentanza del Palazzo Comunale è esposto un olio su tela ovale di Camillo Gavasseti (1596-1630 circa) raffigurante l’immagine allegorica della Giustizia con i suoi attributi: la spada e la bilancia; in questo contesto, e rafforzato dalla scritta sul cartiglio retto da un putto, la Giustizia sarebbe emblema anche del buon governo, competenza dei Giudici alle Vettovaglie nella cui residenza il dipinto era un tempo collocato.
- MUSEO DELLA CIVILTA’ CONTADINA DI BASTIGLIA
In un museo che raccoglie le testimonianze del lavoro, dell’artigianato e della vita privata e pubblica dei contadini sullo scorcio degli inizi del Novecento non possono mancare gli strumenti per pesare legati al lavoro agricolo e caseario caratteristico delle nostre campagne. Nella sala dedicata alla raccolta e alla lavorazione dei cereali sono esposte una bascula in legno e ferro ed una stadera con tramoggia in rame per la pesatura e il riempimento dei sacchi (nonché due stai in legno per la misurazione a volume dei cereali), in quella relativa alla raccolta del latte ed alla sua trasformazione sono in mostra invece una stadera pesalatte con secchio e cavalletto in ferro ed una stadera pesaformaggio con piatto speciale. Al primo piano, nella ricostruzione di una cucina e del focolare domestico, accanto ad una collezione di una quindicina di stadere, vediamo due bilance a sospensione inferiore, una con cassa in legno e l’altra con base in ghisa, entrambe con piatti in ottone.
Museo della Civiltà Contadina, Piazza Repubblica 51, Bastiglia; apre solo su prenotazione al tel. 059/800911
- MUSEI CIVICI DI FINALE EMILIA – SEZIONE DI ARCHEOLOGIA E DI STORIA NATURALE
Collocato nel Castello delle Rocche il Museo Civico di Finale Emilia conserva numerosissime testimonianze riconducibili al mondo delle bilance e pesi: dai pesi da rete e telaio dell’età del Bronzo ai numerosissimi reperti di epoca romana: pesi per bilancia in pietra, romani da stadera in piombo a forma di testa muliebre con acconciatura tipo “Fausta”, gioghi di bilancia, aste di stadera in bronzo sui quali sono ancora visibili le tacche ponderali incise e ancora una raccolta di pesi fittili da telaio, pesi in piombo a forma di conchiglia, ganci di sospensione per stadere e catene da bilancia... Non mancano nemmeno testimonianze più vicine ai nostri giorni: due bilance pesamonete del XVIII secolo in custodia lignea con corredo di pesi, di cui una con 28 pesi monetali recanti al rovescio il punzone dell’aquila estense e per finire una bilancia a bracci uguali con base e colonna in legno utilizzata nel comune per la verificazione dei pesi.
Musei Civici – sezione di archeologia e storia naturale, Castello delle Rocche, piazza Gramsci, Finale Emilia; tel. 0535-90689
www.comunefinale.net
Al Museo di Nonantola, ospitato nella Torre medievale dei Bolognesi, nella sezione dedicata all’epoca romana è esposto un aequipondium (contrappeso scorrevole detto anche romano) a forma di anforetta in piombo. Sul corpo, in rilievo, si trova l'iscrizione C. CAES (I). In una riga sottostante sono presenti altre lettere, molto abrase, che forse fanno riferimento alla funzione dell'oggetto come peso cursore. Il peso corrisponde a circa 11 once e risale al periodo metà II secolo a.C - V secolo d.C.
Seppure non utilizzati in ambito metrologico sono da segnalare alcuni contrappesi da telaio in terracotta di forma troncopiramidale e a ciambella, anch’essi di epoca romana.
Museo di Nonantola, Torre dei Bolognesi, via del Macello, Nonantola; Tel. 059/896656
- MUSEO BENEDETTINO E DIOCESANO D’ARTE SACRA DI NONANTOLA
Una volta a Nonantola si devono assolutamente visitare la famosa abbazia ed il relativo Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra, ospitato nel palazzo dell’ex seminario; il museo raccoglie preziose testimonianze della storia dell’Abbazia fra le quali in questa sede dobbiamo ricordare, esposto nella seconda sala, il polittico di Michele di Matteo della fine del XV secolo. Il polittico raffigura la Madonna con il Bambino e tutti i santi venerati nel territorio nonantolano, fra i quali è rappresentato anche un San Michele Arcangelo che regge in mano la bilancia a due piatti.
Museo Benedettino Nonantolano e Diocesano d’Arte Sacra, Via Marconi 3, Nonantola; Tel. 059/549025
- MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO DI CASTELFRANCO EMILIA
All’interno del Museo Civico Archeologico di Castelfranco Emilia è conservato il più cospicuo ripostiglio di Aes Signatum di tutta la penisola. Composto da circa 90 lingotti di bronzo, rappresenta una rara testimonianza delle attività economiche del VI-V secolo a.C. Oltre ad avere un chiaro valore intrinseco in quanto metallo, tali oggetti rappresentavano un sistema di riferimento per gli scambi premonetali e le unità ponderali dell’epoca.
Museo Civico Archeologico, Palazzo Piella, corso Martiri 204, Castelfranco Emilia, tel. 059-926626
In un percorso che tocchi i luoghi delle bilance non possiamo non auspicare che in un immediato futuro trovino la giusta collocazione anche le bilance, i pesi e le misure del Museo Universitario di Storia Naturale e della Strumentazione Scientifica (pubblicati nel catalogo della mostra La Bona Opinione. Cultura scienza e misure nel ducato estense 1598-1860), così come ci auguriamo che siano presto visitabili la Collezione Plinio Paltrinieri (quasi 600 pesi monetari e 40 bilance di vario tipo donate dal collezionista ai Musei di Palazzo Pio di Carpi, attualmente in deposito ma visibili su richiesta) e il Museo della civiltà contadina Villa Sorra, che conserva, nelle scuderie della villa, attualmente inagibili, più di cento reperti legati al mondo della pesatura.